Sfida sul mercato dei cellulari: guerra senza esclusione di colpi
iOS 5, il nuovo sistema operativo annunciato ieri sera da Tim Cook, sul mercato sfida l’arcirivale Android, software sviluppato da Google e utilizzato dalla quasi totalità dei concorrenti (con l’eccezione di Blackberry, in discesa a spirale, e Microsoft Windows Phone 7, che sin qui non ha sfondato).
Google resta un passo indietro nel comparto dei tablet, i calcolatori supersottili senza tastiera e a schermo sensibile tra i sette e i dieci pollici. Qui, i tre quarti del mercato sono di Apple, perché i prodotti basati su Android sono palesemente meno maturi. La sfida è invece accesissima nel comparto della telefonia avanzata: Tim Cook ieri sera ha citato la più recente ricerca di mercato ComScore, secondo la quale il 43% degli smartphone è Apple, il 33% Android, il 17% RIM (Blackberry). La casa fondata da Steve Jobs mantiene il vantaggio perché il suo prodotto è più facile ad usarsi da parte degli utenti meno avvezzi a cimentarsi con le nuove tecnologie e perché ci sono molti più programmi a disposizione: oltre mezzo milione (il doppio di Android), di cui 140.000 ottimizzati per sfruttare al meglio lo schermo più grande se e quando girano su un tablet. E non pare che la sproporzione sia destinata a cambiare, perché Apple negli anni ha realizzato un mercato del software per cellulare che vale tre miliardi di dollari, mentre l 97% delle “app” scaricate su Android sono quelle gratuite, e dunque i programmatori hanno molto meno incentivi a lavorare per il sistema di Google.
A favore di Android gioca la molto maggiore possibilità di personalizzazione da parte dell’utente e una gran varietà di differenti modelli di telefono presenti sul mercato — ma di converso da quest’ultima caratteristica deriva una maggior difficoltà nel reperimento e installazione degli aggiornamenti da parte dei consumatori. In sostanza, mentre Apple annuncia un nuovo modello ogni anno e continua a rilasciare gratuitamente nuove versioni del suo iOS, chi ha Android deve attendere che sia la casa produttrici del suo specifico modello a declinare la più recente versione di Android e renderla disponibile. Samsung, Motorola & c però non hanno alcun incentivo a farlo per i modelli fuori produzione.
Originariamente pubblicato in data 05/10/2011