Nel '97 m'ero immaginato cose che non esistevano: App Store, download scaricabili di musica e libri, videoconferenza e micropagamenti. E sbagliato ad estrapolare GHz e GB di RAM
Quando appare un fiocco rosa, bisogna pensare al futuro. Per esempio, a come aumenteranno le spese telefoniche con una ragazzina in casa.
Settembre è alle porte. Sarà un mese molto importante per il sottoscritto. In campo lavorativo, perché Apple rilascerà Mac OS 8 in italiano, la più importante novità da sei anni a questa parte. E ancor più in campo privato, perché mia moglie rilascerà (se mi passate il verbo) una bambina. Dopo aver esaminato con grande attenzione le versioni beta del primo prodotto, e le ecografie della seconda, ho maturato qualche idea. Posso parlarvene?
Tutti i libri del mondo
La nascita di una figlia, o di un figlio, fa molto per allungare lo sguardo. Cosa farà all'università la mia piccina? Potrei comprarle un portatile per l'occasione. Niente di impegnativo, un economico modello da 50.000 MHz con disco rigido da 1.000 GB potrebbe bastarle. (Perché strabuzzi gli occhi, lettore? Il mio primo computer Apple viaggiava a un MHz ed era dotato di dischi da 140 kB. Se tanto mi da tanto...)
Su un computer così potrebbero facilmente venire memorizzati tutti i libri che esistono. Comodo, per uno studente universitario: ti serve un volume, e non devi neppure passare in biblioteca, ma solo impostare una ricerca sul Mac. La spiegazione di un certo argomento non ti è chiara, e al tocco di un dito richiami due o tre testi alternativi. Mi aspetto che il computer che comprerò per Mafalda (*) non costi poi troppo, diciamo 2.000 Euro al massimo. Mi costerebbe carissimo, invece, pagare i diritti d'autore per tutti i libri mai pubblicati, e non me lo potrò mai permettere. Ma non è un problema.
Mia figlia al telefono
I libri potrebbero venire scaricati da Internet, man mano che servono, e venire pagati un tanto per ogni lettura, un po' come facciamo adesso con le videocassette alla videoteca sotto casa. Oppure potrebbero venire memorizzati in una cartellina sul disco rigido, in forma compressa ed encrittata: un pezzullo di software potrebbe prelevare mezz'Euro dal mio conto in banca quando Mafalda accede a un nuovo volume.
Sarebbe bellissimo se il computer di Mafalda le offrisse molte opportunità per spendere soldi. Per esempio, mi aspetto che il suo PowerBook incorpori quello che oggi chiamiamo un Dect, i telefonini cellulari economici. Così, entrare in teleconferenza con le amiche le costerà qualche centesimo di Euro. Altrettanto per chiamare a casa, e avvisare il padre apprensivo che ha fatto un po' tardi a lezione, ma che sta tornando. Qualche decimo di Euro per lanciare una ricerca sulla Rete, e ottenere la risposta a una domanda. Un po' di più per scaricare un libro, un film o una applicazione.
Prezzi più alti, per favore
Il computer di Mafalda, così come l'ho immaginato, non richiede miracoli tecnologici. Serve però che le banche e i governi si accordino per realizzare un sistema sicuro e universale per scambiare piccole somme di denaro per via elettronica. Se ne è parlato durante il recente incontro dei G7, a Denver. I giornali e le televisioni non ne hanno riferito, ma in realtà era uno degli argomenti più importanti dell'incontro.Oggi si può commerciare su Internet (ne parlo in un articolo che trovate nel primo numero di Computer Magazine, in edicola in questi giorni) ma in modo ancora primitivo. Quando saranno possibili e convenienti piccoli scambi di valuta, l'Internet e il mondo cambieranno. In meglio. Sarebbe bellissimo disporre di infiniti servizi telematici a basso costo, di molti modi per spendere più soldi su Internet: come quelli che ho immaginato per mia figlia, ma non solo. Per esempio, vi interessa che io entri maggiormente in dettaglio su uno dei temi che ho toccato in questo articolo? Basta che trecento lettori di questa rivista mi inviino cinquecento lire a testa: io scriverò un altro pezzo e lo spedirò per posta elettronica a ciascuno...
---
(*) Mentre scrivo, la signora Accomazzi ed io siamo ancora indecisi sul nome da affibbiare alla bimba, e ondeggiamo tra alcune possibilità. "Mafalda" sarà presumibilmente il secondo nome, in omaggio all'irresistibile personaggio dei fumetti di Quino.
---
Articolo realizzato per il numero di settembre 1997 di Macformat. Mia figlia Alina è nata il 23 di quel mese.
Originariamente pubblicato in data 01/09/1997